All’inizio non mi entusiasmava per nulla.
È una lotta, è una disciplina, è di contatto, non è di squadra.
Come sempre, quando non si conoscono a fondo le cose.
Poi, negli anni, grazie alla passione di Matteo, prima mi sono ammorbidita, poi informata e poi appassionata.
Il judo, come tutti gli sport ha un alto valore educativo.
Si fa presto a dire che uno sport educa. Ma a cosa educa esattamente una lotta come il judo?
Può sembrare un ossimoro, lo so, ma educa alla relazione. Alla relazione con i maestri, che non transigono su nulla, dalla pulizia dei piedi a quella delle unghie, dall’autonomia al silenzio. Educa alla relazione tra compagni, più avanti vedermo perchè e alla relazione con se stessi.
Come è cresciuto, invece, Matteo dentro questa palestra? Cosa ha trattenuto del judo nella vita personale? Come il judo ha modellato il suo “stare”? Che cosa ha imparato in questi 5 anni?
- Il rispetto: di sé e degli altri.
Alle gare, per me che guardo, l’emozione vera non la trasmettono i combattimenti ma i cinque, solenni, secondi iniziali del saluto. Il saluto è un gesto di estremo rispetto, non è nulla di formale. Rispetto degli avversari, del maestro e di tutti i compagni. Nel saluto non sono i bambini che si inchinano davanti ai maestri. È un inchino reciproco e congiunto. Altra situazione che mi fa pensare ogni volta è che durante gli allenamenti i maestri non parlano molto, fanno vedere, si mettono in gioco. I maestri stanno sul tatami, non ai margini, non fuori, non in cattedra. Cadono con i bambini. Si scompogono e sudano con loro. Da loro si impara da quello che fanno, non da quello che dicono. Pensiamoci su. - Il senso del dono: “L’idea fondamentale alla base del judo, secondo il suo fondatore e ripreso da alcuni grandi maestri come Barioli e Bernardi, è arrivare a dare incondizionatamente senza nulla in cambio. ‘Tutti insieme per progredire’, affermava il suo fondatore Jigoro Kano. Perché facendo judo miglioro me stesso per essere utile agli altri. Il judo è una strada per arrivare a questo, perché permette di conquistare il vuoto della mente e quindi di entrare in sintonia con il cuore”. Il judo è un sistema di vita, una scuola di carattere dove s’impara a faticare, soffrire e sacrificare qualcosa. Ma soprattutto si impara ad amare gli altri al di là del meschino egoismo che impronta tanto spesso la vita moderna.